Arte & Comunicazione

L'arte da sempre ha avuto un ruolo di comunicazione nella società. Nel corso della storia possiamo assistere, dal medioevo ad oggi, a tali episodi volti ad informare ed educare.

Per esempio in tutto il medioevo le opere d'arte erano prevalentemente commissionate da uomini di chiesa o personaggi ricchi e avevano il ruolo di spiegare la bibbia a tutte le persone che non potevano permettersi un'istruzione.

Da Giotto al Ghirlandaio poi nel rinascimento, pensiamo alle gloriose opere di Leonardo, Michelangelo, Raffaello. E ancora nel Barocco, basti dare uno sguardo a Caravaggio. 

Tra il sette e l'ottocento inizia a farsi strada un cambiamento di rotta rispetto all'oggetto della comunicazione dell'arte, che se fin'ora era stato di natura prevalentemente religiosa, nell'epoca dei lumi e nel romanticismo iniziano timidamente a farsi strada la rappresentazione di paesaggi, sezioni del corpo umano, la natura in generale piano piano si insinua in quello che è l'oggetto della comunicazione dell'arte che racconta quello che c'è! Quello che è!

Il momento di rottura vero e proprio con la tradizione avviene con l'impressionismo e da li a poco, con l'introduzione della psicanalisi da parte di Frued, l'oggetto fondamentale della comunicazione dell'arte cambierà definitivamente.

Dal 900 in poi, così come in un albero si può osservare dal tronco in su, un assottigliamento e una progressiva ramificazione, allo stesso modo l'oggetto della comunicazione dell'arte si frastaglia, si scompone, si ramifica nei diversi campi degli interessi umani. Nascono numerosi movimenti alcuni di natura politica, altri di natura scientifica, altri di protesta, altri condotti in ospedali psichiatrici, etc ...  

Una delle forme di comunicazione artistica a cui siamo quotidianamente sottoposti è la pubblicità. Già Toulouse-Lautrec (1864-1901) fu un precursore di quella che sarebbe diventa poi la grafica pubblicitaria e la successiva pubblicità televisiva. Il meccanismo di comunicazione rimane lo stesso, cioè ducare, info-rmare le persone che ne fruiscono, ma cambia l'oggetto della comunicazione che da spirituale (come da tradizione) diventa pressoché esclusivamente di natura economica.

 

Tutto ciò è possibile perché l'arte è - anche - comunicazione. L'artista è una persona che amplifica i suoi sensi, la percezione, e dà una nuova forma. A tutti è capitato di scrivere una lettera o di fischiettare un motivo musicale, l'artista amplifica questi gesti e compone parole e musica e crea una canzone. A chi non è mai capitato di plasmare una forma con della carta o con la cera del formaggio (del galbanino per esempio) l'artista è colui che amplifica questo gesto e crea una scultura. Tutti siamo stati innamorati e ci siamo trovati a pronunciare parole che provenivano direttamente dal “cuore”, l'artista è colui che amplifica questo gesto e compone una poesia. Questo processo è valido anche per il teatro, la danza, e ogni forma del “fare” umano ... non a caso possiamo tradurre il significato della parola “arte” con il concetto generale di “fare”, l'artista è “colui che fa bene, con tecnica, con talento”. Quindi potenzialmente ognuno di noi è un artista.

Questo ciclo di incontri si pone l'obiettivo di agevolare i partecipanti ad acquisire consapevolezza sul proprio stile comunicativo e quindi sul proprio e personale linguaggio verbale e non-verbale per potenziare la propria assertività e rafforzare la propria capacità di gestione di eventi potenzialmente stressanti.

Il conduttore guiderà i partecipanti attraverso degli incontri di gruppo a mediazione artistica (Per es. pittura, teatro, danza, etc).

Gli incontri sono volti alla promozione del benessere e promozione della cultura del counseling.