Il Bullismo (2012)

Il termine "bullismo"  è un termine di nuova generazione che sta ad indicare atti di violenza all'interno delle realtà scolastiche. Il periodo "generalmente" interessato è quello adolescenziale e pre - adolescenziale. Parlando di Bullismo parliamo del verificarsi di situazioni dove la vittima (o preferibilmente il "Bersaglio" come viene definito da vari autori) non trova il coraggio di denunciare le violenze subite (violenze sia in termini psicologici e/o fisici).  Troppo spesso le "vittime" stanno in silenzio per paura di altre ripercussioni e continuano a subire derisioni, umiliazioni, lesioni, minacce. Anche perché il Bullo di fronte alla figura dell'adulto (Insegnante, personale ATA, genitori, etc) riesce a passare per il "Simpaticone" della situazione, mentre in realtà (cioè calandosi nella realtà dei suoi pari "di età") il Bullo compie degli atti di vera e propria violenza, vera e propria violazione dell'intimità nei confronto del suo "bersaglio". Molto spesso la dinamica che sfocia in atti di bullismo è determinata dalla mancanza di accettazione di alcune proprie debolezze o comunque di alcuni tratti del proprio essere che il Bullo non accetta di Se e che ri-vede, ri-scopre nella sua vittima, nel suo bersaglio. In questo modo le azioni del bullo, nell'umiliare o minacciare il suo bersaglio lo porta a compiere atti (per lo più) volontariamente mirati a fare del male alla vittima, per cancellare, eliminare, proprio quell'aspetto che non tollera di Se e che ritrova nella sua vittima. D'altro canto anche il Bersaglio con la sua incapacità di reagire e il suo passivo accettare la situazione, da un lato alimentano la violenza del Bullo e contemporaneamente lo rendono complice del proprio "carnefice". Poi, a volte, può capitare che il bersaglio reagisca agli abusi subiti divenendo però a sua volta un bullo.

Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo con caratteristiche specifiche:

  1. l'intenzionalità,
  2. la sistematicità,
  3. l'asimmetria di potere.

Inoltre può assumere svariate forme, alcune evidenti ed esplicite, altre sottili e sfuggenti all'osservazione degli adulti:

  • Bullismo fisico
  • Bullismo verbale
  • Bullismo indiretto
  • Cyber Bullismo

Una peculiarità di questo fenomeno la possiamo ritrovare nel fatto che coinvolge un numero significativo della popolazione studentesca, con differenze tra le diverse regioni, e riguarda sia i maschi che le femmine.

In genere il bullismo decresce con il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria, anche se in genere è presente ancora dopo i 14 anni e la gravità dei singoli episodi non diminuisce.

Per le scuole superiori di Primo Grado (le Medie) occuparsi di bullismo è una priorità. Anche là dove non vengono registrati apparentemente alcuni fenomeni di bullismo, approfondire questo tema con i discenti può essere un’occasione per poter insegnare l’arte di star bene con gli altri.
I programmi di contrasto al bullismo possono essere rivolti alla classe, a gruppi di alunni o anche alla scuola intera.


a cura di Giovanni Conte

 

Fonti:

  1. Daniele Novara, Luigi Regoliosi, I bulli non sanno litigare!, Carrocci Faber Roma 2007
  2. Giuseppina Speltini, Minori, disagio e aiuto psicosociale, Il Mulino 2005

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