Non esiste un unico modo di comunicare ma ne esistono almeno due: una che possiamo definire funzionale ed un'altra che possiamo definire affettiva. La confusione tra esse è responsabile di
molti drammi umani. La comunicazione funzionale possiamo intenderla come uno scambio di informazioni, come - per fare un esempio con il linguaggio informatico - uno scambio di input e
output; La comunicazione affettiva possiamo intenderla come uno scambio comunicativo empatico, che diviene uno scambio - in termini affettivi - nutriente per le persone coinvolte.
La differenza sostanziale tra i due tipi di comunicazione è possible rintracciarla nella presenza o meno del contatto fisico/psicologico.
La comunicazione funzionale è quell'atteggiamento tipico del mondo del lavoro, nelle attività professionali dove "prendere le distanze" è diventato un atteggiamento sinonimo di professionalità;
Nella comunicazione affettiva invece troviamo presente il contatto fisico/psicologico.
Ovviamente un contatto fisico/psicologico con un interlocutore non è sempre possibile ed auspicabile, ci sono modi, tempi, luoghi e persone con cui è possibile farlo e altri no. Entrambi i
tipi di comunicazioni sono essenziale e necessarie per scopi e fini differenti. I problemi nascono dalla "confusione" di questi due atteggiamenti comunicativi.
Le caratteristiche della comunicazione affettiva sono quindi il contatto (fisico e psicologico), e coinvolgono diversi elementi. In una comunicazione verbale entra in gioco il vasto e per certi
versi "sconosciuto" mondo del non-verbale,
in qualsiasi relazione (di qualsiasi natura, dalla conoscenza, dall'amicizia, dall'amore) e sono molteplici gli atteggiamenti non verbali che danno forma, colore, intensità, dimensione alla
comunicazione, per esempio: il contatto visivo, il tono della voce, il suo volume, timbro, velocità. La distanza spaziale tra le due persone. il muoversi o lo star fermi nel parlare. La
gestualità, le espressioni facciali etc etc.
Se volessimo applicare la comunicazione affettiva nel percorso evolutivo di ogni essere umano potremmo vedere che essa è presente sin dalla nascita di un individuo, generando conseguenze in esso
in termini di sviluppo sia fisico che neuro-psichico. Nell'arco della crescita questo tipo di comunicazione rimane presente ed essenziale, poiché come dicevamo all'inizio, essa nutre:
"Come il cibo nutre il nostro corpo, la comunicazione affettiva nutre la nostra <anima>".
All'interno di una scuola con discenti di scuole superiori si può affrontare questo tema, parlando di "Educazione socio-affettiva". Con dei percorsi sulla conoscenza di Se e sull'autostima;
proponendo delle attività relative all'immagine di Se, alla (auto)consapevolezza, alla corporeità e alla comunicazione verbale.
a cura di Giovanni Conte
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