Valorizzazione della comunicazione affettiva (2012)

Non esiste un unico modo di comunicare ma ne esistono almeno due: una che possiamo definire funzionale ed un'altra che possiamo definire affettiva.  La confusione tra esse è responsabile di molti drammi umani. La comunicazione funzionale possiamo intenderla come uno scambio di informazioni, come - per fare un esempio  con il linguaggio informatico - uno scambio di input e output; La comunicazione affettiva possiamo intenderla come uno scambio comunicativo empatico, che diviene uno scambio - in termini affettivi - nutriente per le persone coinvolte.
La differenza sostanziale tra i due tipi di comunicazione è possible rintracciarla nella presenza o meno del contatto fisico/psicologico.
La comunicazione funzionale è quell'atteggiamento tipico del mondo del lavoro, nelle attività professionali dove "prendere le distanze" è diventato un atteggiamento sinonimo di professionalità; Nella comunicazione affettiva invece troviamo presente il contatto fisico/psicologico.

Ovviamente un contatto fisico/psicologico con un interlocutore non è sempre possibile ed auspicabile, ci sono modi, tempi, luoghi e persone con cui è possibile farlo e altri no.  Entrambi i tipi di comunicazioni sono essenziale e necessarie per scopi e fini differenti. I problemi nascono dalla "confusione" di questi due atteggiamenti comunicativi.
Le caratteristiche della comunicazione affettiva sono quindi il contatto (fisico e psicologico), e coinvolgono diversi elementi. In una comunicazione verbale entra in gioco il vasto e per certi versi "sconosciuto" mondo del non-verbale,
in qualsiasi relazione (di qualsiasi natura, dalla conoscenza, dall'amicizia, dall'amore) e sono molteplici gli atteggiamenti non verbali che danno forma, colore, intensità, dimensione alla comunicazione, per esempio: il contatto visivo, il tono della voce, il suo volume, timbro, velocità. La distanza spaziale tra le due persone. il muoversi o lo star fermi nel parlare. La gestualità, le espressioni facciali etc etc.

Se volessimo applicare la comunicazione affettiva nel percorso evolutivo di ogni essere umano potremmo vedere che essa è presente sin dalla nascita di un individuo, generando conseguenze in esso in termini di sviluppo sia fisico che neuro-psichico. Nell'arco della crescita questo tipo di comunicazione rimane presente ed essenziale, poiché come dicevamo all'inizio, essa nutre:
"Come il cibo nutre il nostro corpo, la comunicazione affettiva nutre la nostra <anima>".

All'interno di una scuola con discenti di scuole superiori si può affrontare questo tema, parlando di "Educazione socio-affettiva". Con dei percorsi sulla conoscenza di Se e sull'autostima; proponendo delle attività relative all'immagine di Se, alla (auto)consapevolezza, alla corporeità e alla comunicazione verbale.

 

a cura di Giovanni Conte


Fonte:

  1. Ian Stewart, Vann Joines, L'analisi Transazionale, Guida alla psicologia dei rapporti umani, Garzanti
  2. Vera F. Birkenbihl, Segnali dal corpo, Come interpretare il linguaggio corporeo, Franco Angeli
  3. Jeremy Holmes, La teoria dell'attaccamento. John Bowlby e la sua scuola, Cortina Raffaello
  4. Federico Nitamo Montecucco, La psicosomatica Olistica, Mediterranee 
  5. "Il sistema Somatosensoriale" - Mark F. Bear, Barry W. Connors, Micheal A. Paradiso, Neuroscienze - esplorando il cervello, Masson, trad. C. Casco, L. Petrosini, M. Olivieri, Usa 2007
  6. ASSERTIVITA': http://ilmiocounselor.jimdo.com/articoli/autostima/assertivit%C3%A0/?logout=1